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Nuvole
Nuvole | Copyright: Sweethaa / Flickr

Materia oscura

Realismo depressivo, narrazioni tossiche, buchi neri, animali, wildfire, uragani.

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Redazione Singola

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La nostra rassegna di articoli si focalizza questa settimana su un concetto di per sé vasto e ubiquo quanto l'universo stesso: la materia oscura.

Sempre più frequentemente ci imbattiamo in articoli che parlano, ad esempio, di collasso (degli ecosistemi, sanitario, sociale), oppure di traumi o di shock, di sconvolgimenti climatici e così via, fino a che questa tendenza intorno al negativo si va consolidando in forma di spirito dei tempi.     

Queste materie oscure si manifestano a volte con un grande sconquasso: ma il più delle volte, più angosciosamente, sono un presagio, un'ombra, qualcosa che si insinua nella nostra quotidianità.

Il senso che vogliamo dare a queste parole, quindi, vuole essere più metaforico che fisico. Con queste non si vuole intendere il male ma piuttosto la distruzione, la corrosione e le forze di annichilimento che - a diversi ordini di grandezza - hanno un impatto con la nostra esistenza.

 

Il pessimismo potrebbe essere sia un modo più autentico - più oggettivo - di guardare alla realtà. Su L'Indiscreto Gianluca Didino ci introduce al cosiddetto realismo depressivo (dicitura coniata alla fine degli anni '70 da una coppia di psicologhe statunitensi) "ripassando" per la celebre pillola nera di Matrix. "Ingerire la pillola nera significherebbe “risvegliarsi” a una realtà più profonda — la consapevolezza, cioè, che il mondo è un luogo orrendo e che non possiamo fare nulla per renderlo migliore." 

Gioacchino Toni su Carmilla online parla dei demoni sotto la pelle: i processi di ibridazione nel lavoro di David Cronenberg. Scrive Toni: "Spesso nella produzione cronenberghiana il disastro prende il via da qualche esperimento scientifico che determina negli esseri umani trasformazioni che questi non sono in grado di fronteggiare e quasi sempre nella cinematografia del candese le mutazioni dei personaggi non sono collocabili entro la netta distinzione hollywoodiana tra Bene e Male."

Su Internazionale, Il primo di una serie di articoli di Wu Ming 1 su QAnon. "Rabbit hole, come in Alice nel paese delle meraviglie: così è chiamato l’ingresso nel mondo QAnon. Dove non ci sono meraviglie ma storie di bambini prigionieri, stuprati, dissanguati per ottenerne un elisir di lunga vita. Lunga vita per chi? Per i malvagi nemici di Donald Trump, l’eroe che libererà quei bambini – anzi, li sta già liberando – e salverà il mondo."

Oro, cianuro e sangue. Il titolo dell'articolo di Paolo Fusi su Gli stati generali rende bene le condizioni lavorative di una miniera della Tanzania e i disastri legati all'industria mineraria.

Come gli animali di rapportano con i membri della loro comunità quando questi muoiono: ne scrive Stella Levantesi su Minima&Moralia.

L'equilibrio della natura non esiste. A discredito di una fantomatica idea di bilancio zero, Marco Ferrari su Il Tascabile, che scrive: "Anche la biologia della conservazione e la politica ambientale quindi dovrebbero allontanarsi da un approccio che vede la natura sempre in grado di fare da sola, per ritornare a stadi antichi e più felici. Stadi che, in questo stato di cose, sono spesso impossibili: prima di tutto perché le azioni umane ‒ esemplificate dalla definizione dell’epoca in cui viviamo come Antropocene, l’era dell’uomo ‒ sono così pervasive e onnipresenti, sia nel tempo sia nello spazio, da rendere quasi inesistenti zone “incontaminate” della Terra." 

Sul Guardian, le foto e le testimonianze delle recenti distruzioni dell'uragano "Laura" nella regione del Golfo del Messico. Il fenomeno degli uragani tropicali sta investe con sempre maggiore frequenza la costa del sud degli Stati Uniti e le isole caraibiche. I venti hanno raggiunto velocità superiore ai 200 km/h, uccidendo 41 persone e causando danni stimati per 8 miliardi di dollari (in inglese).

Sette miliardi di anni fa un collasso tra due buchi neri in una parte remota dell'Universo causò un inaudito rilascio di energia. Poche settimane fa gli scienziati se ne sono accorti rilevando anomale onde gravitazionali. Un articolo de il Post di Emanuele Menietti.

Quest'anno incendi dolori e naturali hanno distrutto un'enorme superficie di ecosistemi naturali. Il Brasile è il paese che ha sofferto le perdite maggiori. Tra gennaio e agosto, nella solo sud del Brasile, i wildfire hanno raso al suolo una porzione di pianura alluvionale (il Pantanal) grande come il New Jersey (22mila chilometri quadrati). Sul New York Times (in inglese).

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Pubblicato:
07-09-2020
Ultima modifica:
06-09-2020
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